Di cosa sto parlando
Cosa intendo per "sconfiggi il bar"?
Premessa
Ogni giorno l'aria italiana diviene sempre più carica di tensioni. Tensioni forti sia a livello politico sia a livello sociale, tensioni sospinte da una crisi economica grave come non mai. Una crisi con tante facce ognuna delle quali sta smascherando tutte le contraddizioni ed i vizi di un italiano ipocrita, colluso ed indebitato. Un italiano a cui hanno dato a mangiare il futuro del proprio figlio senza che questi ne fosse del tutto ignaro. Un italiano che dopo aver ingerito le speranze delle nuove generazioni, si è risvegliato con lo stomaco vuoto e con la consapevolezza di aver ingerito prematuramente anche un pezzo del proprio presente.
Si, è così. Il giocattolo si è rotto. Dunque eccoci serviti gli esodati, i disoccupati, i suicidi degli imprenditori che non sanno più come pagare i propri operai, i suicidi degli operai che soccombono sotto la vergogna di non essere più in grado di poter mantenere la propria famiglia. Eccoci servite madri internet-dipendenti e quattordicenni cocainomani. Teenager che idolatrano calciatori e veline, che non sanno più cosa sia avere una passione, dedicarsi ad essa e costruire attorno ad essa un motivo di serenità, di speranza. Studenti in protesta continua contro ogni governo spalleggiati da professori universitari i quali, dopo aver infuocato le masse, preparano il concorso per assumere nel proprio ateneo il figlio e il nipote. Insomma una crisi sociale enorme. Una crisi di valori spaventosa.
Chi ci ha portati fin qui?
E' da questa domanda che nasce l'idea di "sconfiggi il bar". Infatti, mentre la televisione ci vuol far credere che la colpa sia dei politici avversi alla parte che le stesse rappresentano, mentre qualcuno urla da un palco che tutti sono ladri e tutto è da buttare, io ogni giorno raccolgo indizi che dicono ben altro. Noi italiani ci siamo cucinati con le nostre stesse mani. La politica è solo uno dei risultati di quello che siamo, ovvero un popolo cieco ed egoista che non ha il benché minimo senso di cosa sia realmente il bene comune e di come questo si rifletta sulla vita di ognuno di noi. Badate bene, non sto difendendo la classe politica italiana ma sto semplicemente dicendo che la corruzione in parlamento l'ha portata ogni italiano che ha chiesto una raccomandazione per un posto statale per il figlio, l'ha portata ogni italiano che ha votato per mantenere i propri privilegi e i propri interessi. Chi ci ha portato fin qui in realtà non è un "chi" bensì un "cosa": la nostra mentalità! Mediocre, superficiale e qualunquista.
La mentalità da bar
Si, finalmente ci siamo arrivati. Senza che se ne abbia a male qualche barista, la mia è una battaglia contro ciò che il bar rappresenta ma che non necessariamente è, o almeno non sempre.
- Il bar inteso come luogo d'appiattimento. Luogo in cui l'italiano medio piuttosto che pensare preferisce accusare. Piuttosto che porsi domande preferisce sentenziare risposte.
- Il bar inteso come micromondo dentro il quale potersi riscattare da una vita che non soddisfa. Un luogo dove è sufficiente puntare il dito fuori e dire che è colpa loro, chiunque essi siano; perché in fondo, in un bar, non ci sono nè assassini nè ladri, solo amici.
- Il bar inteso come luogo dove affogare il malcontento in un bicchiere e dove trucidare le proprie speranze in una macchina mangia soldi.
- Il bar inteso come il luogo del riscatto sociale dove l'apparire viene prima dell'essere. Dove poter fingere di essere quello che non si è. Dove ricavarsi una nicchia di notorietà che calmi la sete di cambiamento che ognuno di noi ha dentro di se.
- Il bar inteso come utero materno, luogo ovattato e sicuro dal quale non vorresti mai uscire. Quell'esperienza l'hai già provata una volta e ti è bastata, da lì in avanti sono stati solo guai e false felicità.
Ma noi possiamo sconfiggere il bar, ovvero la mentalità che si cela dietro di esso:
- ogni qual volta anteponiamo il nostro essere e le nostre idee ad un qualsiasi vantaggio sociale.
- ogni qual volta preferiamo la nostra autenticità, seppur difettosa, all'omologazione di pensiero.
- ogni qual volta al modo di dire "ha sempre funzionato così" preferiamo la domanda "In quale altro modo potrebbe funzionare?".
- ogni qual volta uccidiamo la comodità con l'arma dell'iniziativa.
- ogni qual volta ci guardiamo dentro e proviamo a capire meglio chi siamo e cosa veramente vogliamo.
Fugare ogni dubbio
Per concludere bene questo "inizio" mi corre l'obbligo di precisare alcune cose. Vorrei fosse chiaro che questo blog non ha la pretesa di essere un culto ed io non ho la pretesa di essere un guru. Questo blog non è una lezione ed io non sono un professore.
"Sconfiggi il bar" è un modo (per ora solo mio) di rimanere a galla in quella palude stagnante dentro cui, la mediocrità, la superficialità e l'egoismo di massa, tentano di trascinarci, come vittime di una stupida guerra fra poveri.
"Sconfiggi il bar" è un modo (per ora solo mio) di anticipare quel punto di non ritorno a cui una crisi culturale, volenti o nolenti, ci costringerà.
Perché come cantava Guccini "...bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà..." Iniziamo
"Bellissimo articolo."
Veronica - L’importanza dell’onestà intellettuale -"giusto"
Virginio Caparvi - L’importanza dell’onestà intellettuale -"Essere ligi quando le leggi sono a nostro favore è facile. Esserlo quando sono contro di noi è un'altra storia. In nessuno dei due casi, comunque, possiamo giudicare l'onestà intellettuale di una persona. Bisognerebbe poter indagare le motivazioni interiori alla base dei comportamenti di una persona. Le leggi cambiano a seconda del periodo storico: chi è stato onesto ieri potrebbe apparire disonesto oggi. Val anche il contrario, naturalmente. Chi possiede una coscienza individuale molto forte non si sente in colpa quando infrange una legge deleteria (pensiamo a Gandhi), mentre potrebbe sentirsi cattivo essendo obbligato a rispettare una norma che danneggia anche solo in parte qualcun altro o la società nel suo insieme... Saluti"
Luca - L’importanza dell’onestà intellettuale -